America degli anni'80, nella niente affatto ridente cittadina di Laborde, Texas, vivono due amici di vecchia data che alla soglia dei quarant'anni fanno quello che possono per cercare di sopravvivere e sostentarsi.
Hap Collins è un sognatore ferito reso cinico dalla vita, a vent'anni ha lasciato l'università per inseguire il sogno pacifista degli anni '60 e una donna meravigliosa con cui viverlo, ma quelle promesse di felicità si sono sgretolate entrambe, lasciandolo scottato, disilluso e precario vent'anni dopo.
Leonard Pine è un affascinantissimo e virile uomo di colore dalla tagliente ironia e notevole furbizia, veterano della guerra del Vietnam, omosessuale e anche lui disilluso, come Hap vive alla giornata lavorando saltuariamente nei campi di rose poco fuori la città.
La traballante vita dei due amici viene stravolta dall'arrivo improvviso di Trudy, l'ex moglie di Hap, la donna che vent'anni prima lo aveva indotto a lasciare l'università per poi spezzargli il cuore.
Pur essendo passati molti anni e numerosi ritorni di fiamma, da cui Hap è uscito sempre distrutto, Trudy è ancora un nervo scoperto per l’ex marito, sa come manipolarlo e fargli dimenticare tutto quello che lo circonda per avere da lui quello che vuole. Ancora una volta ci riesce e questa volta ha un affare da proporgli: soldi, tanti, troppi, abbastanza per rimettete in sesto le loro vite alla deriva e per di più facilissimi da recuperare e senza nessuno che abbia diritti da vantare su di essi, essendo il bottino di una rapina finita male.
L'offerta è troppo allettante per rifiutarla, ma anche se gli piace lasciarsi ingannare da lei Hap conosce bene Trudy e ne ha viste troppe per non considerare che una grande quantità di denaro, soprattutto se sporco, porta sempre guai, per questo accetta solo a condizione di tirare nell'affare anche il fidato amico Leonard.
Inizia così per i due un'avventura rocambolesca e a tratti assurda insieme al gruppo di Trudy, un manipolo di nostalgici degli anni '60 che ancora si nutre di ideali rivoluzionari, in cui i due uomini si perderanno nel gelo dell'inverno, nell'oscurità di una fitta palude, nella dolcezza del sesso e nel ricordo di un passato troppo bello, intenso e doloroso per poter essere dimenticato, alla ricerca dei soldi e di un modo per aggiustare le loro vite.
Ma come ipotizza saggiamente Hap all'inizio di questa storia: tanti soldi portano sempre anche tanti guai...
Lansdale ci trascina in un’America povera, lontana dai colori artificiali dei cartelloni pubblicitari, fatta di gente concreta, alla deriva, d’ideali mancati e orgoglio ferito, ricchissima di sfumature pulp e, pertanto, non molto adatta ai deboli di stomaco.
Il ritmo della narrazione è serrato e incalzante; il linguaggio è duro, immediato, a tratti violento, sempre senza fronzoli, esattamente come i nostri protagonisti, come le loro storie, e tagliente come la loro instancabile ironia.
Lo stile della scrittura è marcatamente maschile e assolutamente allineato con i personaggi e le vicende narrate.
Hap e Leonard sono personaggi intensi, poliedrici e umanissimi, ricchi di contraddizioni e debolezze, diversissimi tra loro eppure così in sintonia da risultare magnetici e indurre il lettore a divorare questo romanzo una pagina dopo l'altra senza lasciargli prendere fiato.
Una storia che diverte e cattura in meno di 200 pagine e che vi farà venire voglia di trascorrere altro tempo con i due protagonisti.
Non aspettatevi rose e fiori perché non ce ne saranno, ma se vi piace l’avventura ironica e divertente, seppur a tratti crudele, cruda, allora Una stagione selvaggia fa decisamente al caso vostro!
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