THE WITCHER - SerieTv on Netflix


    Prima di entrare nel vivo di questa recensione credo sia necessario fare una premessa: non ho ancora letto i libri (cosa che sicuramente farò dopo aver visto questa serie) di Andrzej Sapkowski o giocato al videogioco di The Witcher, quindi questa recensione si basa esclusivamente sulla serie tv e naturalmente non sarà di tipo comparativo.
Detto questo, let's go!
LA STORIA

    Geralt di Rivia non è un comune essere umano, è un witcher, un guerriero addestrato e mutato nel corpo, plasmato, con la magia e l'alchimia per essere in grado di combattere battaglie che i normali uomini non potrebbero vincere: quelle contro i mostri. Vaga per le terre alla costante ricerca di un lavoro, di un incarico, di un nuovo mostro da uccidere per guadagnarsi il necessario per vivere, anche se nessuna comunità sopporta un witcher più del tempo strettamente necessario alla risoluzione del problema che affligge il villaggio. La vita di un witcher è dunque spesso grama, solitaria e sempre pericolosa, anche perché per alcuni il potere di un uomo come Geralt è sprecato per uccidere solo mostri e in molti cercheranno di assicurarsi i suoi servigi per scopi ben diversi e anche il semplice viaggiare porterà a Geralt sfide difficili da affrontare, non solo fisiche ma anche morali. 
I suoi viaggi gli porteranno avventure, fama, amici, alleati e nemici, fin quando non incontrerà il suo destino, che avrà il viso di due donne: Cirilla, principessa del regno di Cintra e Yennefer, potente maga di Aretuza.

    La serie Netflix ci fa entrare immediatamente nel mondo di The Witcher, trasportandoci direttamente nell'azione e senza perdere tempo a spiegarci il funzionamento di quelle terre, ma lasciando che si riveli agli occhi dello spettatore in tutta la loro tumultuosa instabilità e pericolosità.
Seguiamo così Geralt nelle sue battaglie, scoprendo un uomo che si sforza di essere cinico e distaccato ma che nasconde un gran cuore e che cerca, con ogni sua forza, di salvare gli innocenti. 
    Accanto alle vicende di Geralt seguiamo anche quelle delle due coprotagoniste, che finiranno per intrecciarsi fatalmente a quelle del Lupo Bianco di Rivia, sullo sfondo di una guerra scatenata dal regno di Nilfgaard che farà tremare tutti gli altri regni.

    Yennefer di Vengerberd non è una ragazza qualunque, la sua schiena è deturpata da una grande gobba, i suoi occhi sono di un viola innaturale e il suo viso è deforme, a causa di questo aspetto viene denigrata e maltrattata non solo da tutto il suo villaggio ma anche dalla sua stessa famiglia. Ma in lei c'è un potere enorme e innato che Tissaia, potente maga e rettrice della prestigiosa accademia di magia di Aretuza, non tarda a rintracciare dopo un incidente magico, portando così Yennefer nel luogo in cui potrà coltivare il suo dono. La giovane imparerà presto che non è tutto oro quello che luccica, Aretuza cela segreti e giochi di potere, in cui Yennefer troverà presto il suo posto e lotterà con tutte le sue forze per dal al proprio destino la forma che desidera.

    Cirilla di Cintra è appena una ragazzina quando la guerra bussa alle porte del suo regno, portandole via tutto ciò che conosceva in una sola notte. Nipote della regina Calanthe, che ha sempre cercato di trasmettere la sua forza alla leoncina di Cintra, la giovane rifiuta la vira da principessa, che sente troppo stretta e noiosa e cresce del tutto ignara di un potere devastante che giace dormiente dentro di lei. Un potere e che il re del regno di Nilfgaard vuole a ogni costo, tanto da assediare la capitale di Cintra e metterla a ferro e fuoco. Inizia così la sua storia, la sua fuga solitaria e senza riposo, costantemente braccata da coloro che vogliono mettere le mani sulla forza che non sa neanche di possedere.
I PERSONAGGI

    Le storie dei tre personaggi principali si snodano su diverse linee temporali, tanto che solo negli ultimi episodi si riesce a collocarle esattamente nel tempo, quando tutti e tre si trovano coinvolti nella guerra scatenata dal regno di Nilfgaard e a cui tutti sono fatalmente legati, in un modo o nell'altro.
    Lo spettatore conosce Geralt, Yennefer e Cirilla direttamente, sono le loro scelte a parlare per loro, i loro gesti a farci calare nella loro psicologia, facendo sì che tutti e tre risultino ben caratterizzati e diversificati.

Yennefer è il personaggio che compirà il percorso più complesso, maturando profondamente e cambiando. La vediamo infatti crescere, mutare dalla ragazzina insicura che era nella donne forte, assolutamente imprevedibile e potente che vuole essere, lottando per far emergere la sua forza e il suo carattere, pronta a tutto, anche a mentire e manipolare, e a non fermarsi davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole, anche a sbagliare e pagare a carissimo prezzo tutto ciò che otterrà. 
Yennefer è potente, costantemente in lotta con sé stessa, insoddisfatta, affamata e vorace, alla costante ricerca di qualcosa, usa il suo corpo e la sua sessualità per ottenere ciò che vuole e manipolare chi le sta intorno. Dietro a questa armatura di egoismo e noncuranza cela una natura profondamente fragile, umana e non prima di una gentilezza che però gli anni di violenze della sua infanzia sembrano aver messo a tacere fin quando non incontra qualcosa per lei davvero importante da proteggere.

Geralt è invece un personaggio sempre fedele a se stesso, complesso e sfaccettato ma sempre coerente, prevedibile in qualche modo, il cui destino è spesso ingrato a causa della bontà di fondo che alberga nel suo cuore e che spera di poter trovare nelle persone. 
Sa di essere lui stesso un mostro per gli uomini, al pari di quelli che uccide per salvare contrade e villaggi, ma non si arrende a questo, non permette a chi incontra di cucirgli addosso l'etichetta con cui il pregiudizio sembra aver marchiato irrimediabilmente tutti i witcher e combatte il male in qualunque forma lo incontri. Lui è quello che è perché non ha avuto scelta, combatte con ciò che è diventato isolandosi, sottraendosi in qualche modo alla vita, ma ne è anche attratto e questo emerge quando non riesce ad assistere ad una ingiustizia senza intervenire e a combattere per ciò che è giusto. Ha dunque una personalità duplice, da una parte oscura, capace di fare qualunque cosa, anche la più orribile senza perdere il sangue freddo, ma dall'altra ha un animo nobile che non riesce a chiudere gli occhi davanti al male.

Per Cirilla invece questa prima stagione è un pò introduttiva, è solo una ragazzina di circa 13 anni e il suo percorso si svolgerà su un arco temporale infinitamente più ristretto rispetto a quelle di Geralt e Yennefer, ma anche lei affronterà il suo percorso: abbandonerà la fanciullezza protetta nel castello della nonna per iniziare il suo percorso verso la donna che sarà, che vorrà essere, scrollandosi di dosso la fragilità e il senso di colpa per la morte della sua famiglia e per tutti coloro che moriranno a causa della sua fuga. Ha un cuore gentile, fedele, molto empatico, ma dovrà imparare a non lasciarsi schiacciare dai suoi sentimenti e dal mondo esterno e presto capirà che la sua ingenuità non potrà che renderla una facile preda per tutti coloro che incontrerà durante il suo viaggio.

Accanto a questi personaggi principali ce ne sono altri che compaiono più o meno frequentemente lungo gli episodi, come il divertente Ranuncolo, bardo amico di Geralt che comporrà l'iconica canzone Toss a coin to your witcher e creerà con le sue canzoni la leggenda del Lupo Bianco.
La bellissima e potente Tissaia, rettrice dell'accademia di Aretuza che insegnerà a Yennefer a usare il caos dentro di lei. Il gentile e ingenuo Istredd, primo amore di Yennefer all'accademia di Aretuza. La Regina Calanthe di Cintra, dal temperamento imperioso e forte. E molti altri, ognuno dei quali si configura come un tassello del mosaico che compone il mondo di The Witcher, in cui magia, potere, politica, arrivismo e paura si intrecciano dando vita ad un affresco in perenne movimento e mutamento.
CONCLUSIONI

    La serie risulta certamente godibile e difficile da spiegare in poche parole visti di diversi filoni narrativi che si intrecciano muovendosi su diverse linee temporali e non nego che aspetto con impazienza la seconda stagione.
    Gli interpreti riescono a cogliere e trasmettere ogni aspetto psicologico dei personaggi e trovo che siano tutti perfettamente centrati nei loro ruoli, soprattutto la scelta di Henry Cavill come Geralt è stata assolutamente vincente, poiché il suo viso da "bravo ragazzo" aiuta a mostrare l'aspetto duplice del personaggio (per come raccontato nella serie), costantemente in bilico tra luce e oscurità.
    Completano il quadro una scelta dei costumi, una fotografia e una colonna sonora d'eccezione, meravigliose e che riescono a evocare atmosfere da togliere il fiato e assolutamente verosimili per il contesto hight fantasy.

    Uniche note dolenti sono gli effetti speciali nella realizzazione dei mostri, che avrebbero potuto essere migliori, e il fatto che il rapporto tra Geralt e Yennefer è affrontato in modo eccessivamente veloce, mostrando solo alcuni flash back per spiegare come il loro rapporto si sia stretto, senza troppe spiegazioni, e non nego che avrei preferito un approfondimento maggiore.
Qualche scivolone qui è là nel doppiaggio, con l'uso di termini moderni che per il mio orecchio mal si legano con il contesto di medioevo fantasy della storia, ma nulla di insormontabile o che tolga pregio a una serie assolutamente da guardare!

    Infine un'ultima considerazione sui messaggi trasmessi dalla serie, tutti positivi: dietro un'apparente semplicità The Witcher affronta diversi tempi importanti e profondi,  tra cui l'emarginazione del diverso, la ricerca di accettazione e di una famiglia, la scoperta di sé e della propria vera natura e soprattutto il tema della forza di volontà come il miglior mezzo, assieme a coerenza nel pensiero e nelle azioni, per dare forma alla nostra vita e alla nostra persona, al di là di ciò che gli altri possano pensare di noi: non importa che ci chiamino mostri, che ci dicano che siamo sbagliati, sta solo a noi decidere se accettare la stigma che vogliono marchiarci addosso o procedere per la nostra strada, fedeli a noi stessi e a chi siamo.

   - Chiamano mostro anche te. [...] E se se la prendessero con te, ti attaccassero?
   - E' già successo.
   - Perché non dovresti ucciderle?
   - Perché allora sarei quello che dicono loro.
                                                                                
                                                                                                 - Ep. 1, dialogo tra Geralt e la principessa Renfri 

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