CIRCE di Madeline Miller

 


Genere: narrativa, storico, mitologico
N. pagine: 416
Editore: Marsilio - Collana Universale Economica Feltrinelli
Prezzo di copertina: € 12,00
    Figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, Circe è una dea molto diversa dalle altre ninfe come lei e dai suoi stessi fratelli: la sua voce è gracile e non incute timore, il suo aspetto non è luminoso e dorato come quello che dovrebbe avere una figlia del Sole e il suo temperamento è indipendente e curioso ma costantemente alla ricerca dell'affetto del padre, poiché sua madre sembra molto delusa da quella figlia di aspetto anonimo e fosco.
La giovane trascorre l'infanzia nel castello di onice della sua famiglia, incontrando sin da piccola déi olimpi, discendenti dei titani e personaggi leggendari, che affollano le sale di suo padre tra risa, malumori, minacce sussurrate a denti stretti e invidie.
Costantemente bersaglio degli scherni del fratello Perse, della sorella Pasifae e della sua stessa madre, una tenue consolazione le arriverà con la nascita del fratellino Eete, a cui si legherà profondamente e che crescerà amorevolmente, ma a differenza sua nessun immortale sembra riuscire a provare amore: gli déi sono interessati solo a loro stessi ed Eete non è diverso.
    Emarginata e ferita, Circe incontrerà un mortale, un giovane pescatore gentile, Glauco. Lui la guarderà come la stella più luminosa: se le sue sembianze sembrano poca cosa agli déi, certamente impressionano i mortali. Germoglierà piano l'amore, ma Glauco è solo un mortale... Così Circe comincerà a sperimentare la magia, cercando disperatamente un modo per trasformare colui che ama in un immortale e scoprendo che neanche i mortali sono dissimili dagli déi una volta ottenuto il potere.
    Da quel momento le cose non saranno più le stesse: la magia scorre nelle sue vene e la porterà a compiere un delitto imperdonabile tra gli déi e per questo sarà confinata in esilio sull'isola di Eea per il resto della sua esistenza.

    A nulla varranno le lacrime e le speranze di un minimo gesto di pietà da parte almeno della sua famiglia si riveleranno vane: verrà lasciata da suo padre nel luogo del suo esilio solitario in balìa di se stessa e delle sue paure. 

    Un'isola deserta, una lussuosa dimora degna di una dea e un bosco pieno di animali selvatici: questo è il destino della figlia di Elios che non aveva mai lasciato la casa dei genitori, né si era mai allontanata dalle rive conosciute su cui era cresciuta da bambina e che aveva visto poco e niente del mondo. 
Ma su quell'isola Circe troverà se stessa, affrontando il terrore della solitudine sboccerà lasciando il suo enorme potere libero di fluire e crescere, scoprendo di avere un talento naturale per l'ammaestramento degli animali e per la trasformazione delle creature. 
Diventerà così non più solo una dea, ma una maga di una potenza spaventosa.

    Seguiamo così la crescita della giovane ninfa, accompagnandola nel cammino che la porterà ad essere una maga abbastanza potente da opporsi ad Atena, vivendo con lei incontri fugaci con amanti incostanti come Ermes, con grandi amori come Dedalo e affrontando orrori come il Minotauro; incontrando lungo il percorso personaggi leggendari come Minosse, Giasone e Medea e gruppi di mortali che per caso approderanno sulla sua isola oltraggiandola tanto da farla diventare la maga terribile di cui ci è giunta la fama. Fino all'arrivo del suo Destino: Ulisse.
Ma come mille e mille volte nella vita di Circe, ciò che sembra la conclusione, la pace finalmente raggiunta, non si rivelerà che l'inizio di un'altra ruota, di un'altra catena di eventi, che la porterà infine, e solo dopo grandi battaglie, alla serenità.
    Circe è umana e divina allo stesso tempo, fragile e potente, capace di amare di un amore disperato e  totale, ma ognuno dei suoi amanti (o amati) si prenderà solo la parte di lei a cui è interessato e una volta ottenuta dirigerà altrove i suoi passi. 
In questa sua solitudine, fisica ma anche emotiva, Circa coltiva la sua forza, la sua indipendenza, camminando scalza di notte nella foresta, con la sua leonessa al fianco, per cogliere le erbe per i filtri, sperimentando la sua magia, fallendo e riprovando fino a ottenere ciò che vuole. 
Nonostante il dolore e il male che le viene fatto continua ad affrontare il mondo a testa alta, senza temere nulla e nessuno, neanche la potente Atena, giunta alla sua porta per strapparle la cosa a lei più cara.
    Amante e maga, donna accogliente e dea terribile, la sua forza, testardaggine e fragilità insieme la rendono un'eroina indimenticabile, impossibile da ignorare o non amare profondamente pur in tutte le sue imperfezioni e insicurezze. 

    La Miller ci trasporta con la sua narrazione, dal linguaggio semplice ed accurato, in un mondo in cui il mito cammina al fianco degli uomini, restituendoci personaggi di una grandezza totale e assoluta, divinità capricciose e crudeli, egoiste, costruite magistralmente e assolutamente verosimili, e immergendoci in atmosfere sospese nel tempo, luminose e immortali.
Circe è un romanzo profondo, che mette in scena le paure di una dea in cui ogni donna può specchiarsi, ritrovando frammenti di se stessa, dalla fragilità alla feroce tenacia, vivendo con lei un percorso doloroso ma allo stesso tempo lenitivo, curativo, dire quasi catartico, capace di risvegliare la natura profonda dell'io e far emergere domande dalla parte più intima di noi.

    Inutile dire che l'ho adorato e che lo consiglio assolutamente!





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