Metà del 1600, Schongau è una piccola città della Baviera in cui la vita scorre per lo più tranquilla grazie al benessere dovuto alla fiorente rete di commerci che la comunità ha costruito nel tempo.
I suoi abitanti si conoscono tutti per nome e sono rispettati e rispettabili cittadini, tranne uno... Un uomo dal corpo possente, capelli neri come la notte, un caratteraccio e una professione che gli conferisce una fama che tiene le persone ben lontane: Jakob Kuisl, il boia di Schongau.
Una mestiere difficile che si tramanda da generazioni nella famiglia Kuisl, tanto che Jakob è un maestro nel torturare allo scopo di far emergere la verità dalle labbra dei criminali, ma accanto a questo è anche in custode di antiche conoscenze in grado di curare ferite e malattie, tanto che nonostante la paura in molti cercano di nascosto il suo aiuto.
I suoi abitanti si conoscono tutti per nome e sono rispettati e rispettabili cittadini, tranne uno... Un uomo dal corpo possente, capelli neri come la notte, un caratteraccio e una professione che gli conferisce una fama che tiene le persone ben lontane: Jakob Kuisl, il boia di Schongau.
Una mestiere difficile che si tramanda da generazioni nella famiglia Kuisl, tanto che Jakob è un maestro nel torturare allo scopo di far emergere la verità dalle labbra dei criminali, ma accanto a questo è anche in custode di antiche conoscenze in grado di curare ferite e malattie, tanto che nonostante la paura in molti cercano di nascosto il suo aiuto.
La quieta laboriosa di Schongau viene interrotta bruscamente dalla morte violenta e in strane circostanze due bambini, nessuno sa cosa sia successo e il solo indizio per le indagini è un misterioso simbolo sul corpo dei piccoli: un simbolo di strega.
La paura si diffonde rapidamente e il nome di una donna comincia a correre di bocca in bocca: quello di Martha Stechlin, la levatrice, una donna nubile il cui lavoro è fondato su superstizione e sapere antico, che toglie guadagno ai medici e che spesso accoglie i bambini a casa sua per farli giocare.
Martha viene arrestata e a Jakob Kuisl viene affidato il compito di torturarla fino a farle uscire di bocca le parole che è necessario che dica: c'è bisogno di un colpevole da condannare alla furia della folla per evitare conseguenze ben più nefaste, come il ripetersi di una sanguinaria caccia alle streghe che solo pochi anni prima aveva devastato la comunità.
Ma Kuisl è uomo di mondo e ha torturato e ucciso abbastanza persone da riconoscere un innocente da un colpevole e non ha dubbi: Martha è innocente. A riprova di ciò i rapimenti proseguono anche dopo la sua incarcerazione e una figura dalla mano ossuta viene intravista in più occasioni, ma invece di scagionare la donna la situazione peggiora: è il Diavolo, tutti ne sono certi, evocato da Martha per proseguire il suo operato maligno.
Non c'è più tempo per aspettare una confessione: la strega deve essere arsa sul rogo!
Così il tempo si mette a correre e il boia di Schongau si ritrova ad inseguirlo per salvare la vita di un'innocente, alla ricerca di indizi e scoprendo che dietro a ciò che sembrava opera del Male si nascondono interessi umani molto concreti.
Al suo fianco per aiutarlo ci sono Magdalena, la sua bellissima e ribelle figlia maggiore, e il giovane medico Simon Fronwieser, figlio del vecchio medico cittadino.
Oliver Pötzsch ci proietta in un passato senza fronzoli, crudo e molto umano, in cui il Male non risiede nell’occulto ma nella paura e nell'ingordigia degli uomini, in un giallo storico adrenalinico il cui finale non delude.
Il linguaggio è diretto, immediato, e non risparmia i dettagli più raccapriccianti, dipingendo un quadro verosimile e vivido delle città e delle persone della Baviera del 1650, delle scarse condizioni igieniche, della chiusura mentale delle piccole comunità e del cinico senso pratico dell’élite governante e dei notabili.
I personaggi sono tutti diversi tra loro, ben caratterizzati e mai scontati, raccontati a tutto tondo nelle loro fragilità quanto nella loro forza.
Jakob Kuisl colpisce per la sua profonda complessità, oscillando tra la figura oscura armata della terribile spada da decapitazione e quella risoluta e buona che ricerca la verità ad ogni costo pur di non uccidere un innocente. Perennemente in lotta con il lancinante senso di colpa con cui è costretto a convivere data la sua professione, Kuisl passa la sua vita in una continua altalena tra orgoglio sprezzante e sbornie furenti, tra studio, solitudine e vita familiare.
Jakob Kuisl colpisce per la sua profonda complessità, oscillando tra la figura oscura armata della terribile spada da decapitazione e quella risoluta e buona che ricerca la verità ad ogni costo pur di non uccidere un innocente. Perennemente in lotta con il lancinante senso di colpa con cui è costretto a convivere data la sua professione, Kuisl passa la sua vita in una continua altalena tra orgoglio sprezzante e sbornie furenti, tra studio, solitudine e vita familiare.
Epicentro di questa folle gioco tra verità e menzogne, occulto e realtà, è Magdalena Kuisl, la figlia del boia: bellissima, intelligente, senza paura come suo padre e senza il buon senso e la riservatezza che la comunità giudica adatta ad una fanciulla onesta. Una figura che compare sempre a tratti ma che si rivela determinante per lo svolgersi della storia, rivelandosi la vera protagonista del romanzo.
La figlia del boia è un libro da leggere tutto d’un fiato, riuscitissimo, che tiene il lettore incollato alle pagine, assolutamente consigliato (a stomaci non troppo sensibili).
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