QUI NELLA PENOMBRA di Carlotta Benedetta Bragaglia

EBV_Qui nella penombra
 

Genere: Narrativa, Drammatico, Storia Vera
N. pagine: 236
 EditoreImmagina di Essere Altro                                         
Prezzo di copertina€ 14,90 
    Giulia e Franco sono due persone come tante: colleghi, lei insegnante di storia dell'arte, lui di matematica, entrambi hanno alle spalle un matrimonio fallito, un divorzio e dei figli. 
Due storie normali, che diventano una sola quando si innamorano, decidono di sposarsi e di formare una famiglia loro: è così che da queste vite come tante, da queste storie normali, nasce Benedetta.

E questa è la storia vera della sua vita.

L'infanzia trascorre serena, la quotidianità è fatta di giochi con i fratelli, passeggiate e vacanze con i genitori e scuola.
Tutto cambia quando suo padre comincia a condividere con lei pensieri che, a sua detta, solo le menti intelligenti possono capire perché libere dalle sciocche convenzioni morali imposte dalla società, che lui chiama "stiva": una gabbia in cui Benedetta rischia di cadere se non vorrà intraprendere un percorso di conoscenza con suo padre volto a liberarla da quelle catene di cui sono già prigionieri non solo tutti i suoi amici, ma anche i suoi fratelli e sua mamma.
Inizierà così l'orrore, avrà il volto della persona in cui riponeva la massima fiducia, e la condurrà in un vortice di dolore, abusi, violenze, manipolazione e bugie, fin quando l'anima, troppo martoriata per andare avanti, non potrà far altro che urlare per liberarsi.
    
    Ma la libertà non è senza prezzo, al contrario, è una strada dolorosa e difficile da percorrere, in cui dover affrontare di nuovo tutti i mostri conosciuti nel passato, ancora e ancora, fino a sconfiggerli.

  
 Un romanzo intenso, vivido, che racconta l'orrore mantenendo sempre il giusto grado di tensione, che non viene mai persa ma neanche esasperata, e  senza essere mai crudo o violento, ma sempre delicato, quasi un sussurro, ma potente quanto un uragano.

    Il linguaggio è semplice, diretto, senza fronzoli o imbelletti, piano ed espressivo nella sua semplicità ed è specchio dell'autore personaggio nella storia.

    Lungo il testo sono integrati documenti, pagine di diario e si incontrano pensieri diretti dell'autrice, segnalati con un fiore di bocca di leone, che interviene nella narrazione con commenti e considerazioni, facendo così correre la storia tra passato e presente e rendendola viva, densa di vissuto e stabilendo un contatto diretto e senza filtro con il lettore.

    Benedetta ci racconta la sua storia, la sua vita per come ha vissuto, senza nasconderci nulla, portando alla luce non solo il dolore di chi subisce abusi fisici e psicologici, ma anche la sottile manipolazione di chi li compie, l'astuzia con la quale riesce a isolare l'oggetto della sua opera, e la cecità di chi dall'esterno vive con coloro che sono immersi in tutto quel dolore ma non vede, o non vuole vedere per paura e debolezza.

    L'autrice non si limita a raccontare il Male e come ne è uscita, ma racconta qualcosa che spesso viene tralasciato o affrontato troppo rapidamente: il dopo.

Cosa succede quando il mostro è smascherato e si è di nuovo liberi? 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare il mondo non riprende colore e profumo come per magia, non è così che funzione nella vita vera, ma resta di pece e ti si appiccica addosso impedendoti di respirare. 
Non si trova la pace ma altra guerra, c'è un'altra battaglia da combattere e non sarà più facile della prima: quella per la tua vita, in cui devi rialzarti e andare avanti anche se non hai forze, anche se non desideri che assottigliarti come un foglio di carta e sparire, dormire, senza la voglia di fare nulla, con mille paure che prima non sentivi e poi ti si avventano addosso come belve affamate che affondano i denti senza pietà.

    Ma esattamente come è avvenuto a Pandora, scoperchiato il vaso, affrontati i mostri al suo interno, sul fondo si trova la Speranza. 
Ed è questo che resta alla fine di questo romanzo: luce.
E un messaggio che nessuno di noi può o può permettersi di ignorare: non chiudere gli occhi ma osserva, non serrare le labbra ma parla, non avere paura ma urla e liberati o tendi la mano e aiuta chi sta combattendo.

"Quando le parole vengono soffiate via dalla bocca, entrano nelle orecchie di chi ascolta. A questo punto, dopo un breve tragitto, arrivano al cervello che le mastica, le spezzetta e le ricompone, formulando un pensiero. 

Il pensiero è un'arma potente, può cambiare il mondo [...]."

- Carlotta Benedetta Bragaglia
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Commenti

  1. Un libro che andrebbe letto da tutti per carpire le sfumature di realtà che sfuggono agli occhi dei più. Una realtà, cruda, perversa, che potrebbe accadde a chiunque vicini a noi. Qui nella penombra è una scelta. O impari a vedere o no.

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